Gli uomini viaggiano per vedere più chiaramente il posto da cui provengono” sostiene il poeta Bill Holm. In linea con tale affermazione molti uomini, nel corso della storia e ancor più nella nostra epoca, hanno abbracciato l’idea di intraprendere un viaggio alla scoperta di quella che è sicuramente la più grande e naturale “casa” di ogni essere vivente: il Mondo. Uno di questi è Daniel, Universal Traveler…

Universal Traveler

Andando a ritroso nel tempo, risulta essere il tale Enrique di Molucca il primo uomo a portare a termine – in 1083 giorni – un intero giro del nostro Pianeta. Questi, nativo dell’arcipelago malese e divenuto schiavo dei portoghesi, accompagnò Ferdinando Magellano nei suoi viaggi nelle vesti di interprete.

Nel 1889 fu la volta di due donne,  Nellie Bly ed Elizabeth Bisland, le quali si sfidarono a concludere il giro nel minor tempo possibile, viaggiando in senso opposto: ad aggiudicarsi la vittoria fu Nellie Bly che – spostandosi in nave, in treno o a cavallo – portò a termine l’impresa in 72 giorni, 6 ore, 11 minuti e 14 secondi, contro i 76 giorni dell’avversaria.

Successivamente, l’americano George Francis Train, viaggiando per nave e per treno, percorse l’intera circonferenza terrestre in 67 giorni nel 1890 e in 60 giorni nel 1892, diventando il modello di Jules Verne nella stesura del celebre romanzo “Le Tour du monde en quatre-vingts jours”.

Universal Traveler

Lo sviluppo tecnologico ha senza dubbio ristretto l’arco di tempo necessario a completare il giro del globo, come dimostrato da ulteriori viaggiatori nel corso degli anni. Così oggi, volando senza fermarsi, è sufficiente  un solo week end e l’obiettivo è raggiunto!

Al giorno d’oggi, dunque, il giro del mondo non è più un’utopia o un’ardua e lunga impresa, soprattutto grazie all’introduzione di “facilitazioni” nella pianificazione del viaggio. Basti pensare al biglietto RTW (Round The World) con un costo che varia a seconda delle miglia percorse e del numero di stop di un viaggio della durata massima di un anno, con un’unica regola generale da rispettare: è vietato tornare “indietro”; il viaggio deve proseguire sempre nella stessa direzione (senso orario o antiorario), con una sola traversata transatlantica e una transpacifica.

Non mancano, tuttavia, i viaggiatori avventurieri desiderosi di intraprendere il percorso facendo affidamento soltanto sulla voglia di esplorare, di immergersi totalmente nella cultura dei luoghi che identificano le tappe, senza regole o progetti prestabiliti, non curandosi della durata e ricorrendo, talvolta, a mezzi di trasporto tutt’altro che usuali!

Universal Traveler

Ne è un esempio Daniel Viera Rivas, che abbiamo contattato chiedendogli di raccontarci la sua esperienza. Nato nel 1984 a Siviglia (Spagna), Daniel matura il desiderio di girare il mondo già all’età di 17 anni e, ancor più, durante i suoi periodi di studio e di lavoro negli Stati Uniti, Messico, Olanda, Senegal, Francia, Inghilterra, Perù e Italia. Così, dopo 4 anni di risparmi, intraprende il suo viaggio il 24 aprile 2014, scegliendo il Brasile quale meta finale da raggiungere entro gennaio 2016 e quale luogo in cui fermarsi fino alla primavera/estate dello stesso anno, portando a termine il suo viaggio.

Al fine di allungare la durata temporale del suo viaggio, Daniel è alla continua ricerca delle soluzioni più economiche; così, per spostarsi, ricorre all’autostop o autobus locali, muovendosi raramente in nave, treno e soprattutto aereo; per il pernottamento, preferisce la soluzione della “guesthouse” con stanze condivise o opta per il “Couchsurfing”; il cibo è spesso quello dei mercati locali, buono ed economico.

Cerco sempre di approfondire il contatto con gli abitanti dei luoghi che visito, scambiando impressioni, pensieri e desideri. Se qualcuno mi aiuta, ricambio come posso, spesso condividendo conversazioni ed esperienze; ma porto sempre con me alcuni souvenirs, per avere sempre qualcosa da offrire” – così Daniel racconta il modo in cui vive le persone che incontra lungo il suo cammino, affascinato, in particolare, dai viaggiatori come lui; un cammino certamente non privo di difficoltà di cui, però, il nostro avventuriero fa tesoro e che, inevitabilmente, arricchisce le sue esperienze di vita e rafforza il suo coraggio, senza che la sua già robusta personalità venga in alcun modo alterata.

Al termine del mio viaggio tornerò sicuramente a Siviglia per stare un po’ con la mia famiglia. Ma non so cosa farò: questo viaggio mi aiuterà a cercare nuovi sentieri di vita”.

Universal Traveler

In attesa di “ritornare al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta” – citando T.S. Eliot -, Daniel condivide la sua esperienza attraverso la pagina facebook Universal Traveler, ricca di foto e descrizioni dettagliate di ogni tappa, e attraverso il blog  universaltraveler.org, regalando la possibilità di viaggiare e di sognare con lui, alla scoperta della nostra meravigliosa Casa.