Le attuali conoscenze scientifiche hanno dimostrato l’evidente correlazione tra alimentazione e cancro, nello specifico tra un’alimentazione non corretta e/o errori dietetici ripetuti nel tempo e l’insorgenza di patologie croniche a carico di diversi organi, nonché di neoplasie.

Circa 12 milioni di nuovi casi di tumore vengono registrati ogni anno nel mondo, di cui 5 con prognosi nefasta. Questi numeri aumenteranno in futuro a causa del  progressivo invecchiamento della popolazione e della diminuzione della mortalità infantile.

Ketogenic Diet

E’ stato dimostrato che alcuni composti chimici naturali sono capaci di rallentare la crescita delle cellule tumorali, mentre altri ne facilitano l’apoptosi (il “suicidio programmato”), al quale le cellule cancerose normalmente sfuggono. Inoltre, alcuni fitochimici hanno proprietà anti-angiogenesi (bloccano lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni in prossimità dei tumori) rendendo loro difficile nutrirsi e quindi proliferare. Recentemente, lEuropean Prospective Investigation into Cancer and Nutrition ha dimostrato che i tumori dell’apparato gastrointestinale si potrebbero prevenire mangiando meglio.

Fondamentale è anche l’area geografica di appartenenza: alcuni tumori sono più frequenti in alcuni Paesi. Ad esempio il cancro allo stomaco in Giappone è 25 volte più frequente che in Uganda, quello del colon negli USA è 10 volte più diffuso che in Nigeria, il cancro al fegato in Mozambico è 100 volte più frequente che in Inghilterra, il cancro alla mammella è più elevato nel paesi industrializzati occidentali. L’incidenza più bassa di cancro alla prostata è stata registrata a Singapore (13%) ed Hong Kong (15%) mentre il più alto valore è in Svezia (31%) (OMS 1996). In Italia, le aree di Forlì-Ravenna e Firenze hanno un’incidenza maggiore di 4 volte del tumore allo stomaco rispetto al centro/sud, a causa del maggiore consumo di salumi e insaccati, troppo spesso ricchi di nitriti e nitrati. Tra i maggiori fattori di rischio per l’esofago annoveriamo l’abuso di vino, birra e superalcolici, nonché la carenza di vitamina C, fibre, ferro e zinco. Le neoplasie del fegato e del pancreas sono particolarmente sensibili ad alcolici ed alimenti contaminati.

Riportiamo l’influenza del cibo sui tumori più diffusi (Food, Nutrition and Prevention of Cancer, Washington, 1997), con relativa percentuale di evitabilità con la dieta:

  • Polmone: 20-33%;
  • Stomaco: 66-75%;
  • Mammella: 33-50%;
  • Colon/retto: 66-75%;
  • Bocca/gola: 33-50%;
  • Fegato: 33 – 55 %;
  • Collo dell’utero: 10-20%;
  • Esofago: 50-75%;
  • Prostata: 10-20%.

Ketogenic DietIl vino rosso contiene polifenoli (tannini e flavonoidi, ed in particolare il resveratrolo), che presentano numerosi vantaggi sull’organismo, tra cui un’alta attività contro Helicobacter pylori, (ulcere gastriche, carcinoma e linfoma gastrico). Tra i frutti e le verdure consigliati troviamo pomodori, broccoli, cavoli, cime di rapa, semi di girasole, carote, curcuma, frutti rossi, albicocche, pistacchi, noci, mandorle ed anacardi.

Il pesce “azzurro” protegge da patologie cardiovascolari e dai tumori del pancreas, colon e prostata grazie alla presenza di grassi Omega-3 (potenti antiossidanti naturali, che riducono lo stato infiammatorio ed i livelli di trigliceridi nel sangue) che hanno un elevato contenuto di lipoproteine ad alta densità (Hdl, ossia colesterolo “buono”), ed è molto indicato nella dieta dei bambini per l’apporto di calcio e proteine (può sostituire la carne). Anche l’olio è fondamentale nella dieta poiché contiene acido oleico, polifenoli e vitamine. Sono presenti anche altri componenti minori con effetti anti-oncogeni, quali Tirosolo ed Idrossitirosolo. Il valore dell’olio d’oliva è eccellente a crudo (acidi grassi monoinsaturi e vitamina E) ed in cottura con un punto di fumo elevato (210°), che lo rende adatto ad ogni tipo di frittura, senza residui di sostanze tossiche.

Nella moltitudine di regimi alimentari anti-tumorali spicca la dieta chetogenica, studiata sin dal 1922 negli USA. Tale dieta richiede un apporto di carboidrati estremamente ridotto ed un elevato apporto lipidico e si è dimostrata essere efficace nel trattamento di patologie quali epilessia, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica, obesità, diabete di tipo I/II, trauma cranico ed alcuni tumori. La dieta chetogenica promuove il consumo di alcuni tipi di grassi, come gli Omega 3 ed Omega 6 del pesce, quelli della carne, uova, formaggi stagionati, olio di oliva e di cocco, a spese degli zuccheri semplici e complessi.

I meccanismi attraverso i quali la dieta chetogenica agisce sono in fase di studio, ma ciò che più interessa sapere è che i corpi chetonici (l’energia alternativa ricavata dal grasso corporeo) hanno multipli effetti benefici.

Alla nascita siamo in chetosi, infatti il latte materno contiene circa il 60% di grassi, di cui una concentrazione considerevole di acidi grassi a catena media. Questo spiega come l’organismo umano sia stato “progettato” a consumare lipidi piuttosto che carboidrati.

Ketogenic Diet

La dieta chetogenica è oggigiorno adottata in ospedali e cliniche nel mondo, sebbene sia associata ad una bassa compliance da parte del paziente, poiché l’organismo (e specificamente il cervello) è abituato ad un metabolismo di tipo glicolitico, tramite il quale dalla degradazione degli zuccheri viene ricavata l’energia necessaria al sostentamento di cellule, tessuti, organi e apparati. Tuttavia dopo un periodo di adattamento (3-5 settimane), le capacità funzionali, cognitive e fisiche migliorano notevolmente. Il giornalista Gary Taubes (New York Times) sostiene in Good Calories, Bad Calories (2007) e Why We Get Fat, and What to Do About It (2010) che i carboidrati siano la causa di molte patologie cardiovascolari e neurodegenerative.

Interessante è, inoltre, il trattamento dei tumori (metastatici e non) a livello del sistema nervoso. La sua efficacia risiede nel fornire selettivamente nutrimento alle cellule sane ed “affamare” quelle tumorali: infatti le prime cercheranno nutrimento prima nei carboidrati, ma in mancanza di questi, consumeranno le riserve di grasso. Tuttavia, la maggior parte delle cellule tumorali può ricavare energia solo dagli zuccheri (glicolisi). E’ stato dimostrato che, in seguito ad una assidua dieta chetogenica di almeno 4 mesi, è possibile ridurre considerevolmente la massa tumorale dei pazienti e ripristinare le condizioni fisiologiche, dipendentemente dallo stadio della neoplasia e dalla variabilità individuale.

Tale fenomeno fu osservato per la prima volta negli anni ’20 dal fisiologo tedesco Otto Warburg, che vinse il premio Nobel nel 1931 per aver scoperto che le cellule tumorali possiedono importanti difetti mitocondriali e proliferano grazie agli zuccheri.

La dieta chetogenica è a tutti gli effetti una terapia medica e va somministrata da professionale qualificato, poiché potrebbe causare effetti collaterali sul metabolismo se prescritta in maniera scorretta.