Il 9 novembre 1989 è stato un giorno memorabile per l’Europa tutta, che è rinata abbattendo il Muro di Berlino che divideva la Germania, il mondo intero, la civiltà dalla libertà. Per 28 anni il Paese tedesco è stato spezzato in due, causando morti, sofferenze, lontananze ingiustificate, da un muro che con il suo cemento ha espresso per anni tutta la sua durezza.

Il Muro di BerlinoPer commemorare il crollo del Muro di Berlino la Germania non è stata sola a fare festa, ma tutti i Paesi europei hanno, a proprio modo, celebrato uno degli avvenimenti più significativi del secolo scorso.

La caduta del Muro trasmette un messaggio di fiducia nel fatto che altri muri possono essere demoliti: i muri delle dittature, i muri della violenza, i muri dell’ideologia, e i muri dell’inimicizia”, queste le parole della Merkel, questo il minimo comune denominatore di una memoria che trova soprattutto nell’arte il suo discorso più bello e più denso.

Anche l’Italia ha reso omaggio all’importante commemorazione ospitando, presso l’Ambasciata tedesca di Roma, la mostra “Il Muro, 25 anni dopo”, a cura di Filippo Lotti. L’esposizione raccoglie 10 opere pittoriche e fotografiche realizzate da Claudio Cionini, Fabio De Poli, Gianfranco Giannoni, Lorenzo Lazzeri, Luca Lupi, David Gioni Parra, Alessandro Reggioli, Marcello Scarselli, Leopoldo Terreni, Sandro Torre.

Ho voluto ricordare cosìscrive Filippo Lotti nel testo introduttivo del catalogo che accompagna l’esposizionecon quello che mi è più congeniale, l’arte che di per sé ha un linguaggio universale, l’anniversario della caduta del Muro organizzando questa mostra che riunisce dieci artisti, tutti toscani, ma diversi per provenienza artistica e cultura, per genere e per esperienze, diversi per iconografia e modo di approcciarsi al tema. Proprio questa diversità, che è la ricchezza dell’arte e della cultura tutta, ha fatto sì che il risultato artistico fosse soggettivamente ed oggettivamente diverso. Credo che il superamento del concetto di “muro” possa e debba avvenire anche con l’arte e con la bellezza, due elementi fondamentali per aprire le menti e gli occhi, strumenti necessari e indispensabili per abbattere le barriere che dividono le umane culture e per riuscire a lanciare lo sguardo proprio al di là dell’emblematico muro”.