In questa intervista, il Dottor Raffaele Pilla ci parla della sindrome da deficienza da Glut1

il Dottor Raffaele Pilla ci parla della sindrome da deficienza da Glut1Non tutti sono a conoscenza della sindrome da deficienza da Glut1, una patologia sempre più diagnosticata nel mondo.

Si tratta di una disfunzione che colpisce il sistema nervoso e può manifestarsi tramite una serie di sintomi neurologici. Circa il 90% dei pazienti è affetto da convulsioni di tipo epilettico sin dal primo mese di vita. Nei neonati questo si riscontra tramite il movimento involontario rapido ed irregolare degli occhi, mentre nei bambini si osserva una crescita di cervello cranio notevolmente rallentata (microencefalia). Pazienti affetti da tale forma della patologia possono avere ritardi nello sviluppo o disagi intellettivi.

Gli individui maggiormente colpiti presentano anche altri problemi neurologici, come  rigidità causata da ipertensione muscolare (spasticità), difficoltà nel coordinare i movimenti (atassia), e difficoltà nel discorso (disartria), talora episodi di confusione, mancanza di energie (letargia), mal di testa o brevi contrazioni muscolari (miocloni), in particolare durante periodi di digiuno.

Circa il 10% dei pazienti possiedono una forma non epilettica della sindrome, meno severa ma che causa comunque ritardi nello sviluppo e nelle capacità intellettive. La maggior parte di loro ha problemi di movimento causati da atassia o distonia.

La sindrome da deficienza di Glut1 è una patologia rara: soltanto circa 600 casi sono stati documentati nel mondo da quando la malattia fu identificata nel 1991. In Australia, la prevalenza della patologia è di 1 ogni 90,000 persone. I ricercatori sostengono che la patologia sia sottovalutata e sotto-diagnosticata, a causa del fatto che molti disordini neurologici possono causare sintomi simili.

Convegno Glut1 2014

La sindrome da deficienza di Glut1 è causata da mutazioni del gene SLC2A1. Tale gene codifica le informazioni necessarie per la produzione di una proteina chiamata trasportatore del glucosio di tipo 1 (Glut1), incorporata nella membrana cellulare esterna, con il compito di trasportare il glucosio all’interno delle cellule dal sangue o da altre cellule, come fonte nutritiva.

In ambito cerebrale, la proteina Glut1 è implicata nello spostamento del glucosio, principale fonte energetica, attraverso la barriera ematoencefalica. Tale barriera agisce come “frontiera” tra sottili vasi sanguigni (i capillari) ed il tessuto cerebrale circostante e protegge il delicato tessuto nervoso impedendo a molti altri tipi di molecole di penetrarvi.

La proteina Glut1 mobilita inoltre il glucosio tra le cellule della glia, che hanno il compito di proteggere e sostenere i neuroni.

Le mutazioni del gene SLC2A1 riducono o eliminano completamente la funzione della proteina Glut1. In condizioni di deplezione della proteina Glut1, si ha una diminuzione della quantità totale di glucosio disponibile per le cellule nervose, il che influenza fortemente lo sviluppo e la funzione cerebrale.

Tale condizione patologica viene generalmente ereditata in maniera autosomica dominante, il che vuol dire  che una copia del gene alterato in ogni cellula è sufficiente a causare la malattia. Circa il 90% dei casi di sindrome da deficienza di Glut1 deriva da nuove mutazioni nel gene. Tali casi sono stati riportati in soggetti che non hanno precedenti del disordine nello storico familiare. In altri casi, i soggetti affetti ereditano la mutazione da un genitore.

Raramente la sindrome da deficienza di Glut1 viene ereditata in maniera autosomica recessiva (entrambi le copie del gene in ogni cellula presenta mutazioni). I genitori di un individuo che presenta una condizione autosomica recessiva possono entrambi possedere una copia del gene mutato, ma tipicamente non mostrano segni e sintomi della patologia.

La terapia riconosciuta per la sindrome da deficit di Glut1 è la dieta chetogenica, che fornisce chetoni come risorsa energetica in luogo del glucosio.

Alcuni esperti hanno ipotizzato che fino all’1% dei pazienti affetti da epilessia generale potrebbero essere anche affetti da deficienza di Glut1. L’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara che circa 50 milioni di persone sul pianeta sono affette da epilessia, il che potrebbe farci pensare a potenzialmente 500,000 casi (e questo numero non è inclusivo di quel 10% dei pazienti che non presentano convulsioni). La diagnosi precoce è cruciale, poiché esiste un trattamento efficiente tramite dieta chetogenica che aiuta a nutrire il cervello e conservarne lo sviluppo, pertanto prima si agisce e meglio è. Di solito i farmaci non sono efficaci, quindi una diagnosi precoce potrebbe anche aiutare ad evitare i non indispensabili e talvolta invasivi trials clinici che i pazienti epilettici devono spesso sopportare.

E’ di fondamentale importanza l’Associazione Italiana del deficit della Glut1, qui il sito ufficiale. Il suo presidente, Massimiliano Barone, è un instancabile “cercatore” di famiglie che possano beneficiare delle informazioni relative a questa patologia, soprattutto tramite l’accesso al registro dei pazienti di deficit da Glut1.

Inoltre, è cruciale menzionare la clinica Mondino di Pavia, il cui direttore, il Prof. Pierangelo Veggiotti, rappresenta una referenza vitale per il trattamento della malattia (www.mondino.it). Il Prof. Veggiotti ha in cura un alto numero di pazienti affetti da deficit di Glut1 e collabora a livello nazionale ed internazionale con un gran numero di esperti.

“And last, but not least”, presentiamo la linea di prodotti aglucidici Le Gamberi Foods, che rappresenta l’azienda leader e di riferimento nel nostro Paese per i prodotti sostitutivi di pane, grissini, crostini, pasta, piadina, biscotti, cioccolato spalmabile e tanti altri per pazienti che abbiano il desiderio o la necessità di seguire una dieta chetogenica, pur non rinunciando ai “piaceri della vita” (www.mangiareedimagrire.it; www.aglucidicoperatleti.it).

Raffaele Pilla – Syndrome du déficit en GLUT1

Raffaele Pilla – GLUT1 deficiency syndrome