Secondo un recente studio, promosso dalla Trobe University di Melbourne, sono soprattutto le donne a soffrire le pene dell’inferno per colpa di un alluce valgo.
Per quanto una congenita malformazione del piede e una certa predisposizione familiare possano contribuire alla formazione delle proverbiale cipolla, è colpa principalmente delle scarpe femminili se, tra le oltre 2800 persone esaminate, più del 90% di donne lamentava tale disturbo, arrivando addirittura a definirlo “debilitante” nella normale vita di tutti i giorni.
Nei casi più gravi l’alluce valgo può procurare un forte dolore fisico anche con piede a riposo, portare a fastidiosi problemi posturali e, strano a dirsi, anche psicologici: pare, infatti, che con il trascorrere dei mesi una cattiva postura possa rendere il paziente meno vitale e più taciturno. Insomma, dimmi come cammini e ti dirò chi sei.
Per fortuna, con i più moderni interventi di chirurgia del piede questi pericoli possono essere facilmente scongiurati. La tecnica percutanea, ad esempio, offre tutti i vantaggi di un trattamento correttivo a ridotta invasività, senza il bisogno di incisioni cutanee, viti o altro.
In pratica, si tratta di un piccolo intervento della durata di 20 minuti, che consente di rimodellare l’osso mediante piccole frese. Se non bastasse, la tecnica di correzione percutanea assicura brevi tempi di recupero e non lascia antiestetiche cicatrici.
Per i ricercatori dell’Università di Melbourne è, però, di fondamentale importanza intervenire il prima possibile, preferibilmente non appena si avvertono i primi dolori. In fondo, questa è la regola che vale per tutte le patologie, ma per quanto riguarda l’alluce valgo un ritardo nella diagnosi e nel conseguente trattamento chirurgico può significare anche gravi complicazioni per il futuro.
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