Sarà il prezzo del petrolio in continua ascesa, lo smog che attanaglia le nostre città, l’espansione di zone urbane vietate alla circolazione dei veicoli inquinanti… sta di fatto che l’auto elettrica si conferma, anche quest’anno come per i precedenti, come valida alternativa all’ormai datato ed inquinante motore a scoppio.
L’auto elettrica è un’idea senz’altro innovativa, ma certamente non recente: la prima auto alimentata ad elettricità venne realizzata dall’ingegnere inglese Thomas Parker nel lontano 1884, due anni prima della nascita della Patent Motorwagen, prima vettura alimentata con motore a scoppio, progettata da Karl Benz (pensate, era solo un triciclo).
Le prime vetture elettriche erano, rispetto a quelle normali, senz’altro più comode, silenziose e “pulite” (i motori dell’epoca emanavano fumi densi e scuri), ma sensibilmente più lente e con ridotta autonomia funzionale. A causa di queste debolezze, all’epoca insormontabili con le comuni tecnologie esistenti, il motore a scoppio continuò ad essere il mezzo di locomozione più utilizzato dalla popolazione, grazie alla sempre più crescente affidabilità di cui poteva contare, e grazie anche al ridotto costo di acquisto (a seguito della introduzione della catena di montaggio su scala industriale ad opera di Henry Ford, fondatore della omonima casa automobilistica).
Solo alla fine del ventesimo secolo, complici i pregressi shock petroliferi ed il crescente interesse per la ecosostenibilità dell’ambiente, le case automobilistiche di tutto il mondo sono tornate a focalizzare l’attenzione sul motore elettrico, raggiungendo traguardi davvero inaspettati nel campo dell’auto elettrica.
I miglioramenti si susseguono ad un ritmo frenetico: giusto per rendere l’idea, nell’ambito della durata delle batterie (che fino a qualche mese fa consentivano una autonomia inferiore ai 150 km), la Liberty Electric Cars ha preannunciato l’uscita, entro la fine di questo anno, di un prototipo elettrico che consentirà di percorrere, in tutta sicurezza, oltre 1.600 km.
Oramai è chiaro: la sfida è stata lanciata, e le case automobilistiche continuano a investire fondi nella ricerca, destinando sempre maggiori risorse per lo studio e l’innovazione nel settore elettrico. Uno studio effettuato nel 2012 da PricewaterhouseCooper, famoso network inglese, ha fissato al 6,3% la quota di mercato che potrebbe essere detenuta dal settore delle auto elettriche entro la fine del decennio.
Che sia davvero arrivato il tanto desiderato futuro “ecologico”?