Ed eccoci qui, come ogni lunedì a parlare di moda e dintorni con un esperto del settore… Anzi, un’esperta! Chiara Dal Ben: cool-hunter, web editor, online pr e chi più ne ha più ne metta!!
Cool-hunter, fashion blogger, web editor, online pr… una tuttologa del mondo della moda e della fashion communication. Come nasce questa passione?
Non c’è stato un momento preciso in cui ho deciso di intraprendere questa strada, è stato un percorso graduale e costruito negli anni.
La passione per la moda ce l’ho da sempre ma è stato l’incontro con il mondo web la vera svolta. Nove anni fa ho aperto il mio primo blog e da lì ho iniziato a scrivere di moda per altri blog e siti. L’ho sempre vissuta come una passione sia quando era un hobby sia ora che è anche un lavoro.
Nel 2006 ho iniziato a collaborare con www.girlpower.it occupandomi all’inizio di sfilate e tendenze, poi con l’avvento di facebook e l’evoluzione del sistema moda, ho iniziato a fare delle interviste ai fashion bloggers.
La mia passione per i talenti emergenti ha una sua storia a parte, il tutto è iniziato nel 2007 con dei brevi post riguardanti ragazze che creavano accessori…è proseguita con le interviste per il magazine mensile in pdf di www.fashion-ph.it e poi è iniziata l’avventura su Girlpower nella sezione www.girlpower.it/look/tendenze.
Il 2010 mi ha portato due nuove ed interessanti collaborazioni: Giovani Stilisti, il blog che gestisco su Girlpower, e Fashionblabla, il nuovo community magazine che è appena partito ma ha molto da dire.
Parallelamente, al momento mi occupo di online Pr e social media marketing in un’azienda di calzature.
Su Girlpower curi la sezione che riguarda i giovani stilisti, i futuri talenti della moda. Come vedi l’evoluzione del mondo del fashion? Dovendo scegliere, su quali nomi punteresti?
In un mondo in cui la moda è globalizzata, e le grandi catene sono dappertutto, sto notando un ritorno alla qualità e ai pezzi unici.
La tendenza chiave degli ultimi tempi è l’utilizzo di capi basici delle grandi catene, portati con le it-bags, con l’aggiunta di un pezzo di tendenza che possono essere le t-shirt ( e vi nomino Greta Taddeolini, Greta Pigatto, Sheila Salvato, Laremi di Guendalina Casonato, DVRS e Lux Society), un gioiello (non posso non citare Giulia Boccafogli, Le Chou Chou, Maylily, Madame Framboise, SoCute di Eleonora Castellari e infine Adriana Dias).
E ancora Alberto Annibali, le borse di Arnoldo e Battois, i pezzi basici di 830 sign, gli abiti in seta di Silvia Pizzoli, la maglieria di Sandra Backlund, Francesca Liberatore, Gabriele Colangelo, Mirco Giovannini e Gilda Giambra.
Ce ne sono davvero molti su cui punto, non posso dirveli tutti!
Fashionblabla Magazine, un giovane occhio sull’intero fashion system. Come nasce ed in cosa consiste il tuo contributo all’interno del sito?
Il Fashion Camp di giugno 2010 è stato un momento di scambio e dialogo con altri web editors, fashion bloggers e designers giovani. Un incontro-confronto su uno dei temi più attuali: la moda nel web 2.0 (prossima data 11-12 giugno 2011 – segnatevelo!).
Ho avuto l’occasione per conoscere molte persone e proprio da lì è nata questa collaborazione: Arianna Chieli, ideatrice di www.fashioncamp.it è anche la mente di www.fashionblabla.it, on-line dal 22 settembre.
Durante la settimana della moda di Milano, il nostro scopo era fornire in tempo reale un occhio critico su sfilate ed eventi.
Non mi occupo di un tema in particolare, per ora ho scritto di designers emergenti e delle sfilate a cui sono stata. E’ un’avventura appena iniziata, ha da poco compiuto un mese di vita quindi … seguiteci
Il fenomeno fashion blogger… visto da una fashion blogger
Premetto che non mi considero una fashion blogger nel senso che il termine ha assunto negli ultimi tempi, io da anni scrivo di moda su diversi blog ma non pubblico nessuna foto di outfit.
Un pò di esibizionismo unito alla curiosità di scoprire come si vestono le persone in giro per il mondo ha innescato un meccanismo che ha portato a pensare che raggiungere la “notorietà” sia molto semplice.
E’ un fenomeno in cui ho creduto dall’inizio e in cui credo ancora oggi ma va ridimensionato, perché le fashion bloggers che possono rivelarsi davvero “utili” alle aziende sono poche, almeno in Italia.
Non bisogna pensare che aprire un fashion blog porti poi a trovare un lavoro nella moda.
Come in tutti i settori servono le competenze, che poi ci sia qualcuno più fortunato di altri che riesce a creare un fenomeno marketing attorno alla sua persona è un altro discorso! Ma vale per una persona, non può valere per tutti.
I designer giovani ci guadagnano in termini di visibilità a far indossare le loro creazioni ai bloggers, scegliendone uno (parlo al plurale perché i fashion bloggers sono anche uomini) in sintonia con il proprio stile riescono a raggiungere il target facilmente e a costo zero.
Discorso diverso per le aziende più grandi che devono stare attente a chi legare la propria immagine.
E’ uno “strumento” utile e interessante e ne sostengo le potenzialità, e mi piacerebbe testarle in prima persona all’interno di un’azienda di moda, ma va gestito attentamente e inserito in una strategia ben definita.
Se devo fare un nome in Italia, è quello di Irene Colzi, da subito l’ho apprezzata per il suo modo diverso di porsi, è rimasta umile ed è una delle pochissime ben coscienti che questo fenomeno potrebbe essere passeggero e che, per restare a galla, bisogna puntare anche su altre caratteristiche. Sono davvero molto felice dei suoi successi, tra cui la collaborazione con www.girlpower.it e la partecipazione alla campagna di OVS.
Una cosa la devo dire però, mi dispiace quando leggo che i fashion bloggers sono chiamati “i nuovi giornalisti di moda” perché ritengo possano essere considerati opinion leader ma la professione giornalistica è ben altra cosa che pubblicare immagini dei propri outfit. Senza nulla togliere a loro però non mi piace l’uso e l’abuso del termine giornalismo. Quello professionale e professionista è altro.
Il futuro di Chiara Dal Ben: progetti in corso, in cantiere, sogni ed aspirazioni
Sono una persona molto ambiziosa e determinata, non smetterò di inseguire i miei obiettivi!
Continuerò a scrivere per girlpower.it, per il mio blog girlpower.it/network/giovani-stilisti e per fashionblabla.it
Per il futuro mi piacerebbe un lavoro in redazione, magari per un portale web che tratti non solo di moda ma anche di lifestyle, design e arte. Oppure mi vedo in un’azienda di moda, nell’ufficio stampa o ad occuparmi di online PR.
Moda, comunicazione e web. Si accettano proposte! 🙂