Apollo 17 sbarcò sulla superficie lunare ben 48 anni fa. Dall’ultima missione del 1972, la Luna ci aspetta e ci guarda da lassù, da 384 mila chilometri di distanza. Scopriamo perché non siamo più tornati sulla Luna.

Le missioni Apollo rappresentano un denso programma di missioni lunari, che hanno permesso a dodici astronauti di atterrare sul nostro satellite, tra cui i celebri Armstrong e Aldrin, i primi ad averne mai calpestato il suolo. In tutto il programma, che partì dalla celebre Apollo 11, solo la sfortunatissima Apollo 13 non arrivò mai a destinazione, a causa di un guasto che mise a repentaglio la vita dell’intero equipaggio. L’ultima missione, Apollo 17, può essere senza dubbio considerata la più grande avventura spaziale dell’uomo, che mosse una mole di finanziamenti e aspettative inimmaginabili.

Missioni lunari e Guerra Fredda: una lotta di supremazia

La Luna vista dall'Apollo 17
La Luna vista dall’Apollo 17

Quando venne lanciato il programma Apollo dal Presidente Kennedy, l’era spaziale era cominciata da soli 4 anni. Correva l’anno 1969 e per gli americani era iniziata la Space Race, o corsa allo spazio. La Guerra Fredda in atto impegnava Stati Uniti e Unione Sovietica in un continuo gioco di potere e supremazia. I russi si erano già resi protagonisti di un primato mondiale grazie all’astronauta Gagarin, il primo uomo ad aver mai orbitato nello spazio. Bisognava obbligatoriamente surclassarli. Lanciare il primo uomo sulla luna era un impegno necessario per dare prova di superiorità tecnologica e per convincere il mondo che l’America era in grado di respingere le minacce sovietiche. Iniziarono, dunque, le missioni lunari e, in un susseguirsi di countdown, lanci e allunaggi, tutto il mondo fu catturato dalle immagini incredibili provenienti dallo spazio.

Apollo 17: una missione da record

Astronauta sulla Luna durante la missione Apollo 17
Astronauta sulla Luna durante la missione Apollo 17

Apollo 17, fiore all’occhiello del programma americano, rappresenta il degno coronamento di questa serie di voli spaziali organizzati dalla Nasa. Il lancio del razzo Saturn V avvenne il 7 dicembre 1972, alle ore 5.33, da Cape Canaveral, in Florida. L’equipaggio era composto da tre astronauti: il comandante Eugene Cernan, il pilota Ron Evans e il geologo Harrison Schmitt, primo civile mai approdato nello spazio. Fu una missione da record: la passeggiata lunare durò 8 ore e gli astronauti rimasero tre giorni sulla Luna. Intensi studi scientifici e diversi esperimenti caratterizzarono la permanenza sul satellite, agevolata da un rover lunare per gli spostamenti sul suolo. Nonostante la somiglianza con le missioni precedenti, quella di Apollo 17 fu davvero unica per quantità di obiettivi raggiunti.

Perché Apollo 17 fu l’ultima missione?
Il pianeta Terra visto dalla Luna
Il pianeta Terra visto dalla Luna

Nel dicembre del 1972, al termine dell’ultimo viaggio, l’interesse della politica e dell’opinione pubblica verso le missioni lunari cominciò a calare drasticamente.

La Guerra Fredda doveva volgere al termine e non riversava più attenzione allo spazio, sembrava già tutto visto e tutto conquistato, tanto che la Nasa si vide costretta a tagliare i fondi per le altre tre missioni in programma. Solo negli ultimi anni questa corsa alla Luna sembra essere diventata di nuovo attrattiva.

Sarà per la posizione strategica rispetto al nuovo obiettivo di conquista, ossia Marte, che permetterebbe renderla un’ideale stazione di rifornimento. In ogni caso, oltre l’America, sono tanti i Paesi volenterosi ad entrare nell’Olimpo delle conquiste spaziali: Cina, India, Israele. Ma è realistico?

Torneremo sulla Luna?

Gli americani hanno annunciato di voler tornare sul satellite entro il 2024. Una grande collaborazione internazionale potrebbe essere una mossa astuta. Anche l’Europa potrebbe conquistare un posto tra i prescelti. Il tutto dipende dagli obiettivi e, soprattutto, dai finanziamenti.



Le missioni lunari richiedono uno sforzo tecnologico ed economico davvero ingente e, senza una valida motivazione politica che smuova queste somme, sarà difficile riproporle. Stephen Hawking era convinto che l’umanità, per sopravvivere, dovesse trovare altri mondi, una nuova casa. Investire ulteriormente sulla riconquista della Luna potrebbe essere rischioso e forse questo obiettivo dovrà aspettare ancora un po’. Tutto da vedere.