L’app è sulla bocca di tutti e vale già un miliardo di dollari. Molto più che l’ultima trovata di Silicon Valley: Clubhouse è un fenomeno social. Ma attento alle regole. Te le sveliamo qui
L’assoluta novità del momento è Clubhouse, il social audio che abbandona messaggistica istantanea, immagini, video e stories, e basa la sua architettura su audio in tempo reale. Qualsiasi utente, una volta invitato da un amico ad entrare, può definire i suoi interessi scegliendo tra un numero infinito di categorie e ascoltatore o intervenire sulle conversazioni che più gli interessano. Chiunque può avviare una “stanza virtuale” dove altri possono partecipare. Ogni stanza è fatta di moderatori, che gestiscono i turni di parola e curano lo spazio; speaker, che parlano e dirigono la conversazione; ascoltatori, che assistono ma possono chiedere di intervenire, alzando la mano. I messaggi audio non vengono salvati, ne possono essere riascoltati se si entra in ritardo in una stanza. Un concetto semplice, ma dalle mille sfaccettature.
App d’élite ma in rapida ascesa
Quando Clubhouse è stata lanciata da Paul Davison e Rohan Seth, agli albori dello scorso anno, urlava al mondo di “non essere per tutti”, perché intesa principalmente come luogo di élite dell’industria tecnologica. Un dialogo a distanza tra persone di spicco, per disquisire su tematiche rilevanti, fondato su riservatezza e poco rumore. Ma, in men che non si dica, l’app è cresciuta notevolmente, sebbene sia ancora in versione beta e richieda un invito per partecipare, perdendo un po’ quel senso di discrezione. Attualmente conta oltre 3 milioni di utenti, ma presenta il limite dell’esclusiva per utenti iOS.
Quale sarà il futuro del social Clubhouse?
La domanda più frequente oramai è: il social audio resterà di nicchia o cederà alle logiche del mercato, aprendo le porte a tutti? Che abbia avuto la necessità di restare un “luogo segreto” lo si evince dal fatto che non è stata implementata da subito la versione Android, attualmente in lavorazione. In più, ha deciso di evitare l’accostamento a Facebook, dal momento che si può accedere solo mediante profilo Twitter e Instagram. Forse per tenersi alla larga da un mondo non particolarmente ben visto, come il gioiello di Zuckerberg? Se diventerà o meno un social di massa lo si capirà dalla strategia che sarà applicata, se verterà sul modello di pubblicità targetizzata come gli altri social o si fonderà sulle donazioni ai creators. Non ci resta che aspettare per scoprirlo.
Vuoi unirti al social Clubhouse? Ci sono cose che dovresti necessariamente sapere.
Se stai pensando di chiedere un invito al tuo amico e destreggiarti tra le stanze segrete di Clubhouse, ci sono cose che dovresti assolutamente appuntarti. Ecco quelle che riteniamo più importanti:
- Come sappiamo, si entra solo su invito, ma quando inviti qualcuno ne diventi responsabile. Ciò significa che se la persona invitata si fa bannare dal social per delle violazioni commesse, vieni bannato automaticamente anche tu. Cerca di non accettare inviti dagli sconosciuti;
- Se chiedi di parlare e diventare speaker, ammesso che tu abbia davvero qualcosa di interessante da dire, opta per interventi brevi, non più lunghi di un minuto: less is more!
- Appena finito l’intervento, spegni il microfono. Voci o rumori off topic possono risultare fastidiosi;
- Non sovrapporti ai turni di parola degli altri: interrompere qualcuno è poco educato;
- L’applauso si fa spegnendo e accendendo velocemente il microfono;
- Se diffondi il contenuto delle room su altre piattaforme violi il regolamento e puoi essere bannato: occhio a rispettare sempre le regole!
- Solo chi crea un Club, all’interno di Clubhouse, può avere la possibilità di registrare il contenuto delle room liberamente. Questi Club hanno molti più poteri delle classiche stanze, ma ogni utente può crearne uno solo al momento. Sfruttalo al meglio!